L’associazione Warrols, sembrerebbe grazie all’utilizzazione di fondi europei, sta lavorando alla realizzazione di un progetto con l’intento di “giungere ad un Patto di collaborazione di Comunità e di quartiere per la regolamentazione della vita sociale, culturale ed economica” del centro storico. Pur condividendo in parte gli obiettivi e le finalità dell’iniziativa, improntata al principio della partecipazione “dal basso” ovvero al coinvolgimento diretto di tutti i soggetti interessati, il Comitato per la tutela e la valorizzazione del Borgo antico fa presente i seguenti punti:

  1. Ormai da qualche anno chiediamo inutilmente alle Amministrazioni comunali precisi e mirati interventi “dall’alto” per risolvere i principali problemi del centro storico e garantirne un equilibrato, sostenibile sviluppo e assicurare il rispetto di leggi e regolamenti vigenti; il borgo antico prim’ancora di progetti a lungo termine ha bisogno di provvedimenti immediati ed efficaci per impedirne il progressivo, preoccupante degrado. È l’Amministrazione comunale, insomma, che ha il diritto/dovere di andare incontro alle esigenze e alle istanze di residenti, operatori commerciali, studi professionali, associazioni ecc.: fino ad oggi, almeno per quanto riguarda i bisogni e le esigenze dei residenti, non solo non è stato fatto niente, ma non abbiamo avuto il benché minimo riscontro alle nostre istanze e proposte.
  2.  Continuiamo infatti a lamentare disagi e problemi a proposito della sicurezza (sempre più diffuso il consumo e lo spaccio della droga),  dell’igiene (guano dei colombi, presenza di rifiuti di diverso genere), della  regolamentazione degli orari di chiusura degli esercizi commerciali e del traffico limitato, del rispetto della quiete pubblica e del riposo dei residenti nelle ore notturne: sono sempre più frequenti, infatti,  rumori, schiamazzi e assembramenti, preoccupanti – questi ultimi – da un punto di vista sanitario per l’emergenza Covid 19. Continuiamo inoltre a chiedere l’installazione di telecamere non solo nei punti nevralgici ma anche nelle zone e nelle vie meno frequentate nonché la presenza di un vigile urbano di quartiere.
  3. Anche a proposito di progetti a lungo termine di risanamento e sviluppo riteniamo che sia compito dell’Amministrazione comunale proporli alla comunità cittadina ed eventualmente attuarli utilizzando fondi nazionali, regionali ed europei come è avvenuto ed avviene in numerosi comuni anche a noi vicini.
  4. Infine, qualche dubbio e timore: non vorremmo che l’avvio e la realizzazione di questo progetto costituiscano un “alibi” per l’Amministrazione comunale a continuare a disinteressarsi dei problemi del borgo antico: un disinteresse che ha contribuito notevolmente ad accrescere le tensioni e le conflittualità  tra le varie componenti che certo non faciliteranno l’attuazione di un progetto così “avanzato” costruito sull’idea della “partecipazione”. E ancora: qual è il ruolo dell’associazione proponente sia rispetto all’Amministrazione comunale sia rispetto a tutti gli altri soggetti?
  5. Il motto del progetto è “Decidi tu”, ma in che senso? Fino a che punto? Quel “tu” a chi si riferisce? Ai singoli residenti? Agli operatori? Ai quartieri, peraltro storicamente inesistenti visto che il nostro centro storico è stato vissuto e visto come un unico, grande “quartiere” e che dovremmo continuare a intendere come un’unica, grande risorsa storica, architettonica, sociale ecc. da salvaguardare e tutelare nel migliore dei modi?  E che ci piace continuare a vedere come una parte importante del paese attiva e vivace nel corso della giornata e magari “diversamente”, silenziosamente viva nelle ore notturne.

Di admin

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