Riceviamo e pubblichiamo dall’Ass. Warrols:
Purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria in corso, degli ultimi Dpcm e delle restrizioni e limitazioni ivi contenute, l’associazione Warrols si vede costretta a sospendere le attività correlate al progetto Talkin’ Town ed a posticipare le scadenze già fissate per la presentazione delle candidature (8 novembre) e le elezioni (21-22 novembre).
Chiaramente il progetto non si ferma, ma anzi si continuerà per un verso a lavorare alla progettazione del percorso successivo alla elezione dell’assemblea di quartiere e per altro canto si continueranno a fornire tutte le delucidazioni che singolarmente cittadini e rappresentanti di attività stanno chiedendo in merito al progetto.
Questa temporanea sospensione non toglie validità alle candidature già pervenute né tantomeno a quelle che dovessero pervenire nei prossimi giorni e settimane, essendo stata semplicemente posticipata la scadenza prevista per la presentazione delle stesse. La nuova scadenza, come già detto, verrà comunicata quanto prima.
Lo staff di progetto intende altresì chiarire alcuni aspetti che probabilmente, nonostante i diversi comunicati, gli incontri anche personali che si sono svolti ed i chiarimenti più volte forniti, continuano per qualcuno ad essere poco chiari:
- l’approccio dell’associazione è quello di ritenere che se in una comunità c’è un problema ci si adopera e ci si impegna per provare a risolverlo: fare polemiche, gettare benzina sul fuoco ed impedire a chiunque di produrre risultati non è una soluzione e onestamente non è neanche indice di grande spirito di iniziativa;
- Nessuna fonte giuridica pare evidenziare che la partecipazione ad incontri informativi, riunioni, presentazioni e addirittura comizi elettorali sia in alcun modo correlata alla validità o meno delle conseguenti elezioni. Se questo vale per i meccanismi elettorali previsti e sanciti dal nostro ordinamento giuridico, pare di poter ritenere che a maggior ragione questo valga per “elezioni di quartiere” facenti capo ad un progetto europeo e non già a competizioni politiche vere e proprie. Dal che crediamo di poter dedurre che la presunta “esigua partecipazione” ad alcuni degli incontri informativi non infici in alcun modo la validità delle future elezioni;
- Del resto, l’eventuale esigua partecipazione di cui sopra nulla ha a che vedere con l’affluenza alle “urne” che si potrà verificare solo dopo le elezioni;
- non è chiaro il meccanismo per il quale un progetto dichiaratamente dal basso non debba essere considerato degno di produrre una tavolo di concertazione relativo all’area della quale si interessa, ma parallelamente un’altra associazione, evidentemente non rappresentativa per intero di quella stessa area, possa diventare l’interlocutore di presunti cittadini che vi si sarebbero rivolti “per manifestare dissenso”. I progetti portati avanti dalle associazioni, se non contrari alla legge, hanno dignità e titolo per essere proposti e realizzati, la stessa dignità che ogni persona, in modo civile e rispettoso, ha di non far parte di quel progetto e di tenersene fuori.
- chi conosce l’associazione Warrols conosce anche la serietà e la trasparenza con la quale ha sempre portato avanti qualsiasi progetto. Ciò significa che evidentemente, nel momento in cui l’associazione si coordinerà con l’amministrazione comunale per riportare i vari step di
progetto nonché gli esiti di quegli step, lo farà portando tutti i dati, i numeri e gli elementi di rilievo. Fa sorridere che ci sia chi abbia la presunzione di dover mettere in guardia l’amministrazione rispetto a numeri eventualmente limitati o poco rappresentativi, poiché riteniamo che i nostri amministratori abbiano tutte le competenze e le capacità per poter valutare l’esito del progetto e del processo che si metterà in atto e deciderne, quindi, la ricaduta che debba avere sul territorio. - Ciò nulla toglie alla “credibilità” o alla validità e correttezza procedurale del progetto Talkin’ town; come è stato ribadito più volte, l’associazione sta offrendo (a costo ZERO per la collettività) competenze, energie e volontà di aiutare un processo di dialogo e confronto, finalizzato alla risoluzione di quelli che da mesi (meglio, da anni) vengono presentati come problemi legati ad una difficile convivenza all’interno del quartiere. Chi deciderà di NON far parte del progetto rinuncerà ad una possibilità di esprimere la propria opinione, di contribuire alla soluzione del problema e di partecipare al tavolo di confronto. Resta una scelta personale di ciascuno, che verrà ovviamente rispettata, ma che non può pregiudicare la legittima volontà di altri di essere parte di quel processo e di contribuire realmente al benessere della propria comunità.
Tutti coloro che stanno contribuendo alla realizzazione del progetto preferiscono fare uso del proprio tempo e delle proprie energie per creare qualcosa di utile per la comunità, tenendo conto che se “Talkin’ town” dovesse avere un buon esito, riuscirebbe forse a dare un aiuto concreto sul territorio. Non risolvere i problemi per poter avere qualcosa di cui continuare a lamentarsi potrebbe essere una direzione, ma non è quella che Warrols intende scegliere e percorrere.