Come preannunciato dalla anticipazioni date alla stampa dalle forze di minoranza, il consiglio comunale di Putignano, tenutosi venerdì scorso per circa 7 ore, ha approvato a maggioranza l’aumento dell’aliquota dell’addizionale Irpef (la tassa sui redditi, ndr) dallo 0,65% allo 0,8%: sebbene l’opposizione anche nella massima assise dei consiglieri di minoranza per dissuadere l’amministrazione guidata da Luciana Laera dall’incremento dell’imposta a causa anche del momento storico di contrazione economica e reddituale generata dalla pandemia da Covid-19, il provvedimento è passato grazie al voto compatto a favore dei consiglieri di maggioranza (10 contro i 7 di minoranza).

A spiegare alla cittadinanza i motivi dell’aumento Irpef è stata qualche ora dopo la conclusione del consiglio comunale la stessa sindaca Luciana Laera con una nota diffusa alla stampa e sui canali social. “Certamente non è stata una decisione facile quella di portare l’aliquota Irpef allo 0,80%. Abbiamo lavorato giorno e notte per evitarlo e tagliato il tagliabile ma in un momento di crisi non possiamo togliere ai cittadini servizi essenziali come l’asilo nido, i centri socio-educativi per minori, il trasporto scolastico, la mensa scolastica, l’inserimento nelle comunità dei minori con madri, l’inserimento degli anziani nelle RSA, l’accompagnamento dei disabili ai centri riabilitativi. Il momento è duro, ma purtroppo i vincoli di bilancio non sono stati sospesi, e tante delle proposte insistentemente portate all’attenzione del Governo non sono state recepite. Per cui abbiamo dovuto, anche a Putignano come nella quasi totalità dei paesi limitrofi, adeguare l’addizionale all’Irpef. Questa è la responsabilità di chi governa e noi ce la prendiamo tutta. Quello che mi fa specie però – prosegue la prima cittadina – è assistere al solito teatrino della politica messo in scena da alcuni consiglieri che gridano allo scandalo per questo provvedimento, quando sono stati loro a introdurre questo aumento nel 2019, nell’ultimo bilancio dell’amministrazione Giannandrea. Consapevoli che sarebbe arrivato questo momento. Certo, è importante che i cittadini sappiano che i consiglieri nel 2019 hanno votato, poco prima di andare all’elezioni, l’aumento dell’Irpef ai putignanesi già a partire dall’anno 2020. Anno in cui noi abbiamo fatto dei sacrifici enormi per evitare di applicare il loro provvedimento. Ancora, non capisco la strumentalizzazione politica e dell’informazione. È singolare che i consiglieri di opposizione abbiano fatto circolare immagini che gridano alla scandalo, prima ancora di affrontare la questione nell’assise comunale. Dimostrando di non saper tenere un confronto politico, nonché mancanza di rispetto per i luoghi istituzionali. Quindi mi chiedo, quando si affrettano a firmare i manifesti se lo ricordano che l’aumento dell’IRPEF l’hanno votata loro nel 2019? O hanno la memoria corta? Questo è il loro regalo ai putignanesi, non certo il nostro. L’amministrazione comunale le sue responsabilità se le prende tutte ma non ci stiamo a passare per stupidi. Non si governa approvando gli aumenti per il futuro e scaricando la responsabilità su chi verrà dopo. Noi governiamo il presente e sappiamo che dobbiamo fare dei sacrifici, tutti. Ma vorremmo che i putignanesi sapessero che in questo momento dobbiamo aiutare chi è in difficoltà e prenderci cura di tutti“.

I referenti di “Azione” di Putignano

Sul punto è intervenuta anche la sezione locale di Azione, il partito fondato da Calenda: “L’amministrazione Laera ha deciso di aumentare l’addizionale comunale IRPEF. Le motivazioni di tale aumento, udite dai banchi dei consiglieri di maggioranza durante il Consiglio comunale del 16/04/2021, ci sono apparse decisamente generiche. Il tutto, infatti, è stato semplicemente ricondotto agli equilibri di bilancio. Non vogliamo certamente entrare nel merito della questione delle spese future, che analizzeremo in seguito all’analisi del bilancio di previsione, ma certamente ci saremmo aspettati tagli netti prima di tale aumento (per esempio lo staff del Sindaco o il contributo dato alla Fondazione Carnevale nonostante nel 2021 non si sia svolta alcuna manifestazione). In questo momento storico di estrema crisi economica, questa amministrazione avrebbe potuto, anzi dovuto, mandare un bel segnale ai putignanesi non aumentando la tassazione almeno per quest’anno. Non si vuole a tutti i costi criticare l’operato dell’attuale amministrazione ma si sarebbero dovute trovare altre soluzioni e non quella, più semplice, di mettere mano alla tasca dei cittadini“.

Alla luce delle accuse mosse dalla sindaca Laera all’amministrazione precedente, spulciando le carte – ad onor del vero – rileviamo in effetti che durante l’ultimo anno dell’amministrazione guidata da Domenico Giannandrea, come da delibera di giunta comunale n. 48 del 21.03.2019, grazie all’allargarsi delle maglie della legge di stabilità, dal 2019 “è possibile procedere con modifiche in aumento dei tributi locali – recita la delibera – DATO ATTO tuttavia, che non si ritiene di modificare le aliquote IMU, TASI ed addizionale IRPEF” e che dalla nota integrativa alla delibera di consiglio comunale n. 32 del 09/04/2019 (uno degli ultimi dell’amministrazione Giannandrea) in cui si approvò il bilancio di previsione per gli anni 2019-2020-2021 si evince che in relazione all’Irpef “il gettito previsto per gli anni 2020/2021 è stato calcolato sulla base dell’elaborazione delle stime ricavate dal Portale del Federalismo Fiscale – recita la nota integrativa – ipotizzando un incremento di aliquota alla soglia massima dello 0,8%“. Sta di fatto che nel 2020 la stessa amministrazione Laera, prima con delibera di giunta n. 108 del 14.07.2020 e poi con delibera di consiglio comunale n. 29 del 30.07.2020, ha approvato a maggioranza il bilancio di previsione per gli anni 2020 -2021-2022, mantenendo quell’ipotesi di aumento Irpef come già nel 2019: “Il gettito previsto per gli anni 2021/2022 – recita la nota integrativa al bilancio – è stato calcolato sulla base dell’elaborazione delle stime ricavate dal Portale del Federalismo Fiscale, ipotizzando un incremento di aliquota alla soglia massima dello 0,8% e l’abolizione della soglia di esenzione“. Ipotesi che è divenuta realtà nel consiglio comunale dello scorso 16 aprile, confermando tuttavia la fascia di esenzione per redditi imponibili fino a 10mila euro.

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