È stata inaugurata al Castello Svevo di Bari la mostra “Moda al Castello. Collezioni di abiti storici in Puglia”. Fra i tesori esposti anche scarpe, bastoni da passeggio, foto e una macchina da scrivere del Principe Guglielmo Romanazzi Carducci custoditi nell’omonimo Museo di Putignano. La mostra, ospitata nella Sala Normanna e nella Sala Bona Sforza, è visitabile con lo stesso biglietto di entrata al Castello tutti i giorni, tranne il martedì, con ingresso ogni ora dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00.   

L’esposizione ha preso corpo a seguito dell’istituzione di un Tavolo tecnico sul tema dell’Abito storico in Puglia che ha visto la partecipazione di diversi Musei e Associazioni territoriali dediti alla conservazione e valorizzazione degli abiti storici. L’intento è quello di dare rilievo culturale a una parte importante del patrimonio identitario del territorio pugliese, capace di restituire attraverso gli abiti le atmosfere, gli stili e il gusto dei diversi periodi storici. Non da meno, il recupero, la ricognizione, la tutela e la valorizzazione di costumi e abiti storici provenienti da collezioni di proprietà sia pubbliche che private, consentono di promuovere e incentivare la creazione, la comunicazione e la divulgazione di itinerari di fruizione turistico-culturale sempre più accattivanti e coinvolgenti per i visitatori.

Gli abiti e gli accessori selezionati provengono da collezioni di realtà istituzionali, associazionistiche, che hanno condiviso con la Direzione regionale Musei Puglia il progetto di creare una rete museale sul costume e la moda: insieme alla Casa-Museo Romanazzi Carducci di Putignano, il Centro Studi ‘Marangelli’ e Museo Moda e Costume di Conversano, il Museo MuDiAS – Palazzo Settanni di Rutigliano, la Fondazione Casa-Museo Pomarici Santomasi di Gravina, la Casa-Museo Ribezzi-Petrosillo di Latiano, la Casa-Museo Jatta di Ruvo di Puglia, il Museo Diocesano di Bisceglie, l’Associazione ‘Dimore Storiche Italiane sezione Puglia’, l’Associazione ‘Sognare e perdersi … negli abiti di un tempo’ di Acquaviva delle Fonti, l’Associazione ‘Le antiche ville’ di Mola di Bari. Ulteriori significative selezioni di abiti e accessori provengono dai guardaroba delle famiglie Benchi-Cisternino di Bari, oggetto di donazione recente al Castello svevo da parte di Anna Barbara Cisternino, e Donadio di Bari.

Oltre ai preziosi oggetti rari del Principe Romanazzi Carducci, in mostra abiti di gala, quelli delle feste, dei balli e delle cerimonie, con qualche esempio anche maschile, in tessuti preziosi quali raso e seta damascata, velluto, pékin, tulle, crêpe di seta, con decorazioni e applicazioni in pizzo, merletto, passamaneria. Presenti anche abiti da passeggio e da cocktail, corredati da sciarpe e stole, corpini ‘gioiello’, pellicce, e, infine, anche alcuni abiti da sposa. I periodi rappresentati sono l’Ottocento e il Novecento fino agli anni ’60-’70, con un breve excursus nel Settecento maschile rappresentato dagli abiti “Jatta”. Ornamenti quali tabliers, fiocchi, pouff, plissé, crinoline e strascichi tipici del XIX secolo, si uniscono a quelli che contrassegnarono la cosiddetta Modernità a cavallo dei due secoli, quali mussole e pizzi ornati da sete, paillettes, giaietti e strass, per arrivare fino a quelli degli anni ‘60 del Novecento, in una costante evoluzione di stili e di manifatture, ancora artigianali, ma che sempre di più inseriscono la moda nel più ampio mutamento sociale e generazionale che porterà alla globalizzazione.

Di admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: CONTENUTO PROTETTO!