Riceviamo e pubblichiamo dal Circolo ‘Verde Città’ Legambiente di Putignano:

È con grande dispiacere che il Circolo Legambiente “Verde Città” di Putignano si vede costretto a chiedere all’Amministrazione Comunale di Putignano di ritirare l’intitolazione a Salvatore Romanazzi del nascente “Parco” (tra i già presenti parchi Mezzapesa e Almirante) nel quartiere di Putignano 2000.

Una scelta “forte” che chiediamo di fare all’Amministrazione Comunale di Putignano, alla Sindaca e all’Assessore ai Lavori Pubblici, per coerenza con la storia personale di Salvatore Romanazzi: Partigiano, Cavaliere della Repubblica e consigliere comunale del PCI a cui Putignano deve il merito e la lungimiranza della piantumazione, e della presenza a tutt’oggi, di 300 splendidi alberi di tiglio sulla pista ciclabile del Viale Cristoforo Colombo.

Una scelta di coerenza che chiediamo di fare, in quanto, intitolare uno spazio pubblico di cemento che, fino a ieri, potenzialmente, poteva diventare un piccolo Bosco o, al più, un parco di Alberi ci appare oltraggioso nei confronti di quello che rappresenta Salvatore Romanazzi per la nostra Comunità.

Di fatti, denunciamo, come quello che era stato annunciato dall’Amministrazione Comunale come un nuovo spazio verde si stia trasformando in uno spazio grigio, di cemento. Uno skate park e un’area di sosta attrezzata hanno tolto spazio e terreno a verde pubblico e ossigeno per la nostra città.

Si tratta dell’ennesima manifestazione di superficialità progettuale e gestionale del bene pubblico da parte dell’Amministrazione Comunale. Un intervento di cementificazione di un terreno urbano è totalmente astratto dal contesto attuale e da quella che è la direzione in cui il mondo sta andando in questo momento; mentre, infatti, si parla di de-permeabilizzazione dei suoli da asfalto e cemento, laddove possibile, ai fini di ripristinare aree naturali e mitigare il microclima locale, l’Amministrazione Comunale e il suo Assessore ai Lavori Pubblici Alessandro D’aprile vanno nella direzione totalmente opposta nel nascente “Parco” Romanazzi.

Legambiente mette in risalto la contraddittorietà da parte di questa amministrazione tra quello che dice e quello che fa realmente: sbandierare sui social l’attenzione all’ambiente e contraddirla, nei fatti, nel proprio operato è quanto mai grave. Nel 2022 l’emergenza climatica è una questione di estrema rilevanza e la scienza più moderna ci sta comunicando come la concentrazione di anidride carbonica (CO2) in atmosfera abbia raggiunto livelli senza precedenti, anche nel comune di Putignano. La CO2  prodotta da noi, con le nostre quotidiane attività produttive, domestiche e dall’uso di veicoli è la causa del riscaldamento locale e globale che sta intaccando la regolarità delle stagioni, modificando le correnti atmosferiche fino a generare estremi climatici che mettono in pericolo la vivibilità per il futuro. Inoltre, occorre sapere che la CO2 può essere assorbita e quindi ridotta dall’atmosfera soltanto attraverso la vegetazione presente sui nostri suoli, alberi, arbusti, piante minori e persino l’erba.

I suoli cementificati, che sono sempre di più, al contrario determinano un peggioramento del microclima, in quanto asfalto e cemento trattengono calore, rendono complesso “il viaggio dell’acqua” verso il sottosuolo che mantiene il terreno umido consentendo lo sviluppo delle piante. La cementificazione non permette l’assorbimento di carbonio, generando la ricetta perfetta per condizioni di totale invivibilità, come quella che nell’estate 2021 ci ha portato in più occasioni a superare temperature di 40°C, a Putignano.

Come mostrano le foto di seguito riportate in questo comunicato, l’immagine satellitare precedente all’inizio dei lavori ci mostra un’area che avrebbe potuto rimanere libera da cementificazione e ospitare numerosi alberi e arbusti tipici del territorio, andando anche incontro, sebbene in maniera simbolica, ad uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sul tema della Biodiversità. Diversamente da questo auspicio disatteso, quando questa Amministrazione parla di piantare, il discorso si riduce alle disponibilità dei vivai affiliati di alberi di leccio, dando cosi vita ad una monotonia progettuale senza precedenti e che non contribuisce alla messa in atto dei cosiddetti servizi ecosistemici.

Ma probabilmente l’Amministrazione Comunale di di Putignano non ha interesse il futuro del nostro Ambiente e della nostra città, specchiata sui social alla ricerca del consenso istantaneo. Nonostante gli annunci iniziali di onorare il Cavaliere Salvatore Romanazzi dando il suo nome a quest’area, quello che accade realmente è ben diverso. Ne è testimonianza anche la gestione del verde urbano con i numerosi tagli e potature selvagge dell’anno 2021 ai danni di piante presenti da decenni nel territorio urbano oramai rovinate in maniera permanente .

Sarebbe altresí importante per un’amministrazione comunale, proprio come fanno negli altri Comuni a noi vicini, sapere che prima di operare su dei suoli pubblici, avrebbe l’onere di convocare e coinvolgere il circolo Legambiente di zona o qualsiasi realtà che si occupa di ambiente, per un confronto e consulenza ambientale e scientifica prima di dare avvio ad una progettualità mediocre ed a dei lavori che seguono un modo di fare vetusto e totalmente non allineato con i tempi che viviamo, lontano dai linguaggi contemporanei.

A completamento di questo intervento, il circolo “Verde Città” segnala che, qualora l’amministrazione volesse intercettare dei finanziamenti per riqualificare Putignano, al fine di offrire servizi diversificati alla cittadinanza, dovrebbe intervenire sui principali manufatti esistenti quali la piazza Aldo Moro, i locali sottostanti dell’ex mercato coperto e sala convegni e lo scheletro dell’auditorium tra viale Cristoforo Colombo e via Alberobello.

I suoli pubblici attualmente presenti allo stato naturale, è bene che continuino a svolgere le funzioni di mitigazione dell’impatto ambientale che l’uomo ha sul pianeta. Non è più tollerabile continuare a violentare il territorio come si è fatto in passato.

È sempre un qualcosa di disdicevole per un’associazione come la nostra, che parla a nome dell’ambiente e della sua stessa comunità, doverci porre contro un Amministrazione Comunale, ma è ancora più disdicevole vivere in un comune in cui si insinua un modo di operare che non prevede il confronto e nessun tipo di coinvolgere reale delle parti sociali che potrebbero contribuire all’organicità di un progetto finalizzato al bene comune.

Di admin

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