Il progetto “Coltivare la terra per coltivare pensieri – orti didattici” dell’Istituto Comprensivo “De Gasperi-Stefano da Putignano”, è risultato vincitore, classificandosi al secondo posto, nel prestigioso concorso nazionale del WWF, “Urban Nature Contest per le scuole”. La premiazione ufficiale è avvenuta il 28 settembre in videoconferenza e all’ Istituto verrà attribuito, oltre al riconoscimento per l’impegno profuso a tutela dell’ambiente e della biodiversità, anche un premio in denaro che servirà a cofinanziare le attività didattiche nei giardini delle scuole. È un riconoscimento importante per questo progetto che è al terzo anno di vita e che vede coinvolti tanti alunni di scuola primaria e secondaria e che è coordinato dagli insegnanti: G. Polignano, M. Florenzio, A. Cino e M. Dalfino, per la scuola primaria; L. Piepoli e G. Pirrelli, per la scuola secondaria di primo grado. Il  progetto ha recuperato ad un uso didattico alcune delle aree perimetrali dei tre plessi del nostro Istituto con la realizzazione di tre grandi orti scolastici con la prospettiva di farne giardini botanici permanenti, e  vede coinvolti, in una bella rete di collaborazione e condivisione, oltre all’intera comunità scolastica (Dirigente, insegnanti, alunni, famiglie, collaboratori…), anche “EcorNaturasì-La biottega” di Putignano, l’ass. culturale “ L’isola che non c’è”, il Comune di Putignano col suo patrocinio. Dirigente, alunni, insegnanti e genitori hanno accolto con entusiasmo, e con viva gratitudine nei confronti del WWF, la notizia della premiazione quale importante riconoscimento del loro impegno.

Anche quest’anno, tutti insieme,  alunni, insegnanti e genitori della scuola primaria e  secondaria continueranno a realizzare i loro orti didattici in tutti e tre i plessi dell’Istituto: hanno già preparato la terra e presto, come negli anni precedenti,  pianteranno, seguiranno la crescita e cureranno le piante fino al raccolto quando le verdure prodotte verranno offerte  a tutta la comunità scolastica in allegri e vivaci mercatini. È un bell’esempio di didattica che prova a utilizzare anche gli spazi esterni e la natura come aula. Un bel modo di fare sperimentazione didattica ma anche educazione civica: i bambini imparano a prendersi cura di uno spazio pubblico per trasformarlo in un bene comune, più bello, pulito, pieno di verde e fruibile da tutta la comunità.

Come dice la Dirigente prof.ssa Maria Anna Buttiglione: “La drammatica situazione sanitaria a livello planetario e gli effetti drammatici dei cambiamenti climatici che stanno producendo sconvolgimenti, a volte irreversibili,  nel nostro ecosistema ci devono far riflettere profondamente su quello che stiamo facendo alla nostra Terra e su quale tipo di mondo stiamo lasciando in eredità alle future generazioni. È necessario, allora,  portare al centro del nostro sapere un’eco-sofia, cioè un sapere, o meglio una sapienza, che ci aiuti a riconnetterci con le condizioni fondamentali della vita in generale sulla terra e a rispettarla in tutte le sue manifestazioni. E in questo la scuola può e deve svolgere un ruolo importantissimo. Credo che insegnare, o per  meglio dire, imparare coi bambini a coltivare un piccolo giardino, a prendersi cura di un pezzo di terra e di un bene comune, osservarvi e accompagnare  il verificarsi del miracolo della crescita delle piante e del rigenerarsi dell’energia vivente, sia il miglior modo di apprendere un sapere allo stesso tempo antico ed essenziale per il futuro. Oltre a imparare in modo concreto nozioni di ecologia, botanica, agronomia, entomologia, i bambini apprendono in modo implicito l’esercizio civico fondamentale dell’impegno e della  cura, che è la manifestazione più pratica dell’amore”.

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