E’ in graduale diminuzione il disavanzo che dal 2008 accompagna la Fondazione Leopardi nella sua Luce. Un risultato ottenuto con scelte strategiche mirate messe in campo dall’attuale Consiglio di Amministrazione presieduto da Francesca Sbiroli. Mentre parallelamente si consolidano le iniziative “per la promozione in ogni campo e specialmente in quello medico ospedaliero, della ricerca e del progresso delle scienze” come indicato nel documento statutario dell’ente.

Sono necessarie ed opportune delle precisazioni dopo le polemiche sollevate da parti politiche avverse all’attuale Amministrazione comunale arrivate nell’ultimo consiglio comunale” evidenzia la Presidente Francesca Sbiroli. “Per quanto attiene la gestione finanziaria e contabile della Fondazione Leopardi nella sua Luce, è per me doveroso evidenziare che l’ente nella sua storia non ha mai ricevuto alcun contributo pubblico dal Comune di Putignano. Infatti, pur essendo un Ente qualificato come “Ente strumentale controllato” dal Comune, in quanto ad esso spettano le tre nomine che compongono il Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Revisori, nei fatti la Fondazione Leopardi resta un Ente di diritto privato e come tale deve operare”.

La Fondazione Leopardi nella sua Luce è, infatti, un Ente Morale di diritto privato, senza scopo di lucro, riconosciuto dalla Regione Puglia, costituito nel 1975 grazie ad un lascito testamentario da parte del Sig. Domenico Mario Logroscino, che aveva destinato l’intero suo patrimonio all’ente.

La situazione debitoria – illustra Sbiroli entrando nel dettaglio dei conti dell’ente – è risaputa da tempo e risale al 2008, quando la Asl ha deciso di risolvere anticipatamente il contratto di locazione per i locali di “Palazzo Logroscino”, costruito proprio con quello scopo”. Questa circostanza, peraltro, è coincisa nel 2009 con la crisi mondiale del settore immobiliare che ha penalizzato proprio le realtà, come la Fondazione Leopardi, che beneficiavano di rendite costanti dalla gestione degli immobili; la crisi ha comportato, infatti, il deprezzamento del valore dei fabbricati, la riduzione dei canoni di locazione e per effetto delle conseguenti ripercussioni sul sistema economico produttivo globale, anche la difficoltà di trovare conduttori disponibili ad acquisire in locazione immobili a prezzi congrui.

Il disavanzo non è quindi una cosa nuova, – ricorda la Presidente – anzi durante il mio mandato questo CDA si è impegnato su più fronti per attuare politiche di gestione finalizzate al suo ridimensionamento, ed abbiamo raggiunto ottimi risultati”.

A confermarlo sono i bilanci degli ultimi anni. Nel luglio 2017 il disavanzo ammontava infatti a 125.000 euro, sceso poi a 104.000 euro già nel 2019, anno di insediamento dell’attuale CDA, e nel 2020 ridotto agli attuali 85.000 euro; nel 2021 è verosimile che il risultato possa ancora notevolmente migliorare anche grazie alla concreta possibilità di locare tutti gli immobili a disposizione e previsionalmente ammonterà a 65.000 euro.

Su questi risultati incidono ogni anno, gli ammortamenti per circa 60.000 euro che tuttavia non sono rilevanti sotto il profilo finanziario e gli oneri per tributi locali (IMU) per circa 40.000 euro; tuttavia, questi ultimi costi rappresentano, a tutti gli effetti, “entrate accertate” per il Comune di Putignano. Nonostante ciò la Fondazione Leopardi nella sua Luce vanta un patrimonio immobiliare di circa 2,9 milioni di euro e un patrimonio netto di circa 2 milioni di euro.

L’ente quindi non pesa in alcun modo sulle tasche dei cittadini putignanesi e, nonostante le risapute difficoltà economiche dell’ultimo decennio, la sua situazione finanziaria è in graduale miglioramento. Grazie a scelte oculate attuate dall’attuale Amministrazione dell’ente che intende salvaguardare e far crescere un organismo di grande valore per l’intera collettività, con attività di spessore messe in campo da tempo: come la collaborazione con l’APO Puglia che proprio nei locali di Palazzo Logroscino ha attivo un poliambulatorio oncologico con visite specialistiche a costi agevolati; i corsi di aggiornamento in campo medico o le iniziative gratuite in ambito culturale e sociale, frenate solo in parte dall’emergenza Covid.

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