La flautista giapponese Rieko Okuma stasera, alle ore 20.45, incontra il chitarrista Lapo Vannucci e il pianista Luca Torrigiani al Teatro van Westerhout di Mola di Bari per un nuovo appuntamento della stagione autunnale dell’Agìmus diretta da Piero Rotolo. La formazione, denominata Trio Rospigliosi, terrà un recital caratterizzato da una serie di originali trascrizioni per questo particolare organico comprendete sia passi tratti dal repertorio melodrammatico che alcuni capolavori cameristici intimamente legati alle danze tradizionali dell’Est Europa e del Sudamerica. La serata verrà aperta del terzo degli «OpenConcert» riservato ai talenti pugliesi, protagonista la violinista Miryam Capuano accompagnata dal pianista Domenico Di Leo in un programma comprendente musiche di Beethoven e Paganini.

Seguirà il Trio Rospigliosi con una prima parte dedicata ai due più grandi operisti italiani, Gioacchino Rossini, del quale verrà proposta in apertura una riduzione di Torrigiani e Vannucci dell’ouverture da «L’italiana in Algeri». Subito dopo si ascolterà la «Deuxieme Aire» dal «Mosè» dello stesso Rossini nella versione per chitarra e pianoforte di Matteo Carcassi, un virtuoso della sei corde della prima metà dell’Ottocento all’epoca molto famoso come concertista. La sezione dedicata al teatro d’opera si chiuderà con la Fantasia sulla «Traviata» di Giuseppe Verdi per flauto e pianoforte firmata dal flautista e compositore francese Paul Agricole Genin, altro musicista del XIX secolo cui si devono sessantaquattro numeri d’opera, tra cui la Fantasia e Variazioni sul Carnevale di Venezia per flauto op.14 considerata la sua opera più nota, e con il «Fly Trio» dalla «Madama Butterfly» di Puccini appositamente scritto da Francesco De Santis per il Trio Rospigliosi.

La seconda parte del concerto si aprirà con una trascrizione di Matteo Emanuele Notarnicola della «Danse Macabre», indubbiamente uno dei lavori più popolari di Camille Saint-Saëns composto partendo da una poesia di Cazalis, di cui esiste anche una versione per violino e pianoforte elaborata dallo stesso Saint-Saëns dopo il successo della versione orchestrale. E altrettanto famoso è l’«Histoire du Tango», brano originariamente composto da Astor Piazzolla per flauto e chitarra (esattamente la versione che si ascolterà in quest’occasione) prima di essere rielaborato in varie combinazioni strumentali, con il violino al posto del flauto, per esempio, e l’arpa e la marimba in sostituzione della chitarra. Chiusura nel segno del compositore ungherese Béla Bartók e delle sue «Danze popolari rumene» scritte nel 1915 per pianoforte sulla base di sei danze originarie della Transilvania e due anni dopo trascritte per piccola orchestra, mentre qui si ascoltano nella rielaborazione per trio, sempre di Notarnicola.

Biglietti 10 euro (ridotti 8/5 euro) acquistabili online su https://www.associazionepadovano.it/acquisto/

Info 368.568412 – 393.9935266

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