Nello scorso mese di maggio c’è stato un importante anniversario per la comunità cittadina: il 26 maggio di 100 anni fa arrivò a Putignano l’acqua erogata dall’Acquedotto Pugliese. All’inizio esisteva una sola fontana, quella in pietra di via Sant’Antonio (quasi difronte all’omonimo convento distrutto nel 1983); in quel punto l’acqua arrivava senza bisogno di sistemi di spinta, ma semplicemente per vasi comunicanti. Negli anni seguenti furono costruiti l’impianto di spinta, la torre di compensazione (nel centro storico dietro la Chiesa matrice di San Pietro) e quindi furono messe in opera, in tutto il paese, le fontanelle di ghisa. I lavori per la costruzione dell’Acquedotto Pugliese, iniziati nel 1906, ebbero una battuta d’arresto durante la prima guerra mondiale; le fontanelle di ghisa portano stampigliata la data della loro fusione (per lo più 1914 o 1915) ma vennero riposte per anni nei depositi prima di poter essere utilizzate.

La costruzione dell’Acquedotto Pugliese è un’opera grandiosa. La rete idrica ha attualmente una lunghezza complessiva di 20.000 km e serve più di quattro milioni di persone. L’approvvigionamento idrico iniziale veniva esclusivamente dal bacino del fiume Sele (in Campania provincia di Avellino) e comportò, per la costruzione del canale principale – che costituisce la spina dorsale di tutto l’impianto – la costruzione di una galleria per attraversare il tratto appenninico: la galleria Pavoncelli lunga circa 13 km che fu terminata nel 1914. In quello stesso anno alcuni comuni del foggiano poterono essere allacciati all’acquedotto. L’anno successivo l’acquedotto raggiunse Bari e poi negli anni il resto della Puglia. I lavori terminarono nella seconda metà degli anni trenta del secolo scorso. Le ricadute positive per la popolazione furono enormi; basterebbe citare un dato: l’entrata in funzione dell’acquedotto riportò in Puglia l’incidenza di malattie tifoidee nella media nazionale, mentre prima nella regione tale incidenza era di gran lunga superiore.

L’associazione socio-culturale “La Goccia” ha voluto ricordare questo importante anniversario ponendo dei fiori accanto alla fontanella di via Sant’Antonio (ancora presente, anche se spostata di qualche metro rispetto alla sua collocazione iniziale) e fare, nel contempo, opera di sensibilizzazione all’uso consapevole dell’acqua che è un bene insostituibile per la vita di ciascuno di noi.

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