È uscito in tutte le librerie italiane il nuovo testo di Elisabetta Sabato “Agorà e Beata solitudo” edito da Antipodes, raccolta poetica di riflessioni e meditazioni sui fatti della vita. La raccolta contiene anche l’introduzione a cura di Loredana Cilento responsabile del blog “Mille splendidi libri”, che in merito alla silloge scrive: “viaggio poetico nella memoria dei giorni passati ricordando suoni e melodie di una vita vissuta in una terra del sud… Agorà rappresenta un turbinio di riflessioni di affanni che talvolta piegano l’anima trovando beatitudine nella scrittura”.

Cosa ha ispirato la raccolta poetica? Sono certamente stata rapita dai semplici fatti della vita, con i loro garbugli, piccoli dettagli di quotidiane rivoluzioni, guerre e battaglie. Molti componimenti sono frutto di immedesimazione, una sorta di gioco: cosa penserei o sentirei se fossi nei panni di…?

Lei parla di gioco, che relazione esiste tra gioco, scrittura e vita? Penso che la società nella quale viviamo ci spinga ad una vita affannosa, nella quale il valore di ognuno è dato dagli alti standard produttivi e consumistici. Il gioco, invece, prevede meno serietà, più frivolezza e leggerezza (senza superficialità). Si tratta di scendere nel profondo, per imparare a camminare nella vita, passo dopo passo, come farebbe un bambino, vivendo in totale pienezza il tempo del qui e ora. Ricordarsi di questa “totale presenza” significa padroneggiare il gioco della vita senza impersonificarsi nel ruolo sociale o relazionale vissuto. Avviene così una sorta di atto magico, nella vita tanto quanto nella scrittura: giochi di parole, talvolta anche azzardati, ma finalizzati all’esplicitazione di eventi ed emozioni profonde.

Elisabetta Sabato o Edna Luna, quale dei due personaggi ha scritto la silloge poetica? Edna Luna è una personalità inventata capace di librarsi senza condizionamenti e di descrivere senza giudizio, attraverso parole e frasi, talvolta anche prive di razionalità letteraria, mai assoggettata a regole e canoni. Rappresenta la personalità pubblica della mia scrittura (a cui è collegato anche il profilo ufficiale facebook). Elisabetta Sabato invece è la personalità privata. In questo tempo entrambe hanno scritto, perché coesistono e si nutrono vicendevolmente di osservazione e riflessione, in totale fluida inclusione.

Agorà e Beata solitudo esprime riflessioni ben connesse al periodo di restrizione che stiamo vivendo. Si è ispirata a questo tempo? No, la raccolta è quasi totalmente antecedente al 2020. Credo che questo tempo possa essere una splendida opportunità per meditare in solitudine e affrontare la vita pubblica con maggiore coraggio.

Questa è la terza pubblicazione a suo nome, normalmente scrive al pc o usa ancora carta e penna/ matita? Scrivo quasi sempre su carta, preferisco scrivere con la matita e la penna ad inchiostro blu, purché abbia una punta spessa, fluida, non sottile.

Attualmente a cosa sta lavorando? Mi sto dedicando alla stesura di un nuovo romanzo iniziato nel 2017, carico di intrecci e storie, ma in cerca di conclusione.

Elisabetta Sabato vincitrice di premi e menzioni letterarie di respiro nazionale, in questi giorni è stata intervistata da AbC Radio, nel salotto letterario dedicato a cultura, arte e scrittura e sarà presente in eventi virtuali e blog tematici, in vista delle future presentazioni.

Di admin

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